sabato 27 giugno 2009

Dal Lingotto alla Pellerina,in coda per il futuro...


Dal Lingotto alla Pellerina,in coda per il futuro…


Quasi nelle stesse ore per un curioso caso del destino, si aprono a Torino la convention dei giovani del Pd e i provini del Grande Fratello.
Nutro sentimenti opposti per questi due appuntamenti così vicini e così lontani: rispetto e stima per la voglia di provarci ancora nonostante tutto e tutti, di una generazione che rifiuta di accontentarsi delle macerie e delle briciole dei padri(o forse in alcuni casi dovremmo dire dei nonni),per chi oggi discuterà del futuro di un Partito che affronterà da qui ad ottobre la sua sfida per cominciare ad esistere e sopravvivere allo stesso tempo.

C’è un’altra Torino che oggi si assieperà in coda per pagare 15 euro e passare 8 ore in un reality-bunker coltivando il sogno di essere tra i concorrenti del Grande Fratello.
Confesso di nutrire un sentimento di pena e sconforto per costoro; sarebbe riduttivo pensare all’Italia del disimpegno. Sarò snob, elitario, schizzinoso forse, ma non è difficile unire i pezzi del puzzle berlusconiano che si compone di reality e tele promozioni, copertine patinate e champagne e tenta di anestetizzare i cervelli di grandi e piccini.

Un’Italia che esce a pezzi dagli scandali di queste settimane e del modello di auto promozione ma che è ancora tristemente presente e forse maggioritaria nei sogni dei tanti.

E una domanda mi assale: quali nuove candidate per le elezioni partorirà la stagione dei reality?E se infiltrassimo un po’ di giovani militanti della sinistra nella coda per il Grande Fratello?O viceversa?
Se provassimo ad ascoltare o a comprendere le ragioni di una generazione in coda per la notorietà a buon mercato?

Non so se la Serrachiani potrà rappresentare l’alternativa ai notabili e all’esercito di ex che in queste ore si schiera per Franceschini o Bersani;confesso di vedere intorno a lei, i rischi della logica da figurine Panini che ha guidato il Veltronismo nella scelta delle candidature per le elezioni politiche del 2008.

La velocità e il bisogno disperato di facce nuove nel Pd (Renzi, Soru, Serrachiani, Zingaretti, Emiliano, etc…),è proporzionale alla difficoltà di innovare nelle modalità e nei linguaggi il Partito. Facce pulite e nuove da spendere al servizio delle gerarchie posizionate ai blocchi di partenza dell’imminente Congresso.

Forse dovremmo cominciare a pensare alla vita di un politico come quella di un calciatore la cui carriera agonistica ha dei limiti biologici e fisiologici oltre i quali non ci si può impegnare agli stessi livelli,pur continuandomagari a coltivare la passione nei campetti della domenica…

Le motivazioni di chi sceglie ancora di far politica e il malcontento che ha “eletto”la Serrachiani a portavoce può rappresentare una variabile non controllabile dagli apparati.

Può nascere in queste ore o forse è già nata la generazione che dovrà costruire il difficile ponte tra il Lingotto e la Pellerina e non sto chiaramente parlando dell’ennesima infrastruttura della Torino postolimpica…

Saranno i giovani democratici la classe dirigente dei questuanti del Big Brother? Da militante della Sinistra sballottata e da giovane non posso che sperare in questa ipotesi piuttosto che nel suo contrario.

La fine politica di Berlusconi,dovrà riaprire una lenta stagione di ricostruzione culturale,politica e morale quasi fossimo in un nuovo Dopoguerra. Lo spirito richiesto sarà quello della generazione che rifece l’Italia dalle macerie;il compito spetterà proprio a coloro che hanno ricevuto meno in eredità dai propri genitori.

Se le cose non cambieranno a breve,l’incertezza di vita come unica certezza e la precarietà come metronomo di una vita sembreranno condizioni ineluttabili;l’atto di ribellione dei piombini verso i loro padrini politici deve partire da qui.

La precarietà è il dono dei secondi verso i primi,come pensare che vi considerino veramente una risorsa autonoma ed indipendente?

Nella speranza di costruire un campo largo di solidarietà generazionale oltre le appartenenze partitiche rivolgo questa domanda agli amici e compagni presenti oggi all’assise del Lingotto,sentendo oggi più di ieri il bisogno di impegnarsi per un terreno comune.

Ripartendo da qui,dai fallimenti di chi ci ha preceduto e dal bisogno di consegnare un’Italia migliore a chi verrà dopo di noi,un Paese in cui valga la pena di far crescere i propri figli.






Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza

Antonio Gramsci

venerdì 26 giugno 2009

Maturità,la traccia rimasta nel cassetto-di Alessandro Robecchi


La condizione della donna in Italia all’inizio del XXI secolo tra villa Certosa e Palazzo Grazioli. Il candidato elabori una riflessione a partire dai testi de grandi pensatori contemporanei, Ghedini, Carfagna, Rossella.

Svolgimento dell’alunno Alessandro Robecchi


A mio avviso la condizione della donna nella società italiana all’inizio del XXI secolo non è molto diversa dalla condizione della donna nella televisione italiana alla fine del XX secolo. La donna stava mezza nuda là e sta di nuovo mezza nuda qua, e questo pazienza. Dissento però da chi dice che la donna tra villa Certosa e Palazzo Grazioli ha sempre la stessa posizione. Non è vero! Essa cambia posizione spesso. Può essere in posizione seduta, sulle macchinette da golf che guida papi. Può essere in posizione sdraiata, mentre si abbronza sullo yacht di papi. Oppure può essere in piedi e allungare le braccia per ricevere i deliziosi monili, le collanine e gli anellini di bigiotteria che papi le dona. O ancora può votare la fiducia al lodo Alfano nel governo di papi. Come si vede, la posizione della donna tra Palazzo Grazioli e villa Certosa è molto libera e varia a seconda delle condizioni e del contenuto della busta che papi le allunga.
Quanto ai pensatori che si sono esercitati sul tema, sembrerebbe che davanti a papi prevalga la posizione “a pecora”, ma con alcune differenze prontamente rilevate dalla critica. Il Ghedini, per esempio, nel suo “De papi esuberante senectute”, insiste molto sul concetto di “utilizzatore finale”, sostenendo di fatto che la donna abbia una filiera di lavorazione un po’ più lunga e complessa di quella della mucca frisona da latte del Trentino. Le “ingenti quantità” di cui parla il Ghedini vanno dunque intese prima della macellazione. Per quanto riguarda Carfagna, altro grosso nome della cultura intervenuto sul tema, il suo avvincente saggio, intitolato “Ddl sulla prostituzione”, ha avuto grande successo di critica. Purtroppo, però l’editore ha deciso di rimandarne la pubblicazione. Chiedere la galera per chi frequenta prostitute non dev’essere sembrato coerente con le recenti attività del governo e soprattutto del suo capo. Ultima voce critica intervenuta sul tema, quella del Rossella, a mio avviso la più interessante e innovativa, dato il suo approccio attento al linguaggio e alla semantica post-capezzoniana. L’antica divisione delle donne italiane in “minorenni” e “maggiorenni”, pare al Rossella antiquata e non più adatta alle complessità della società attuale, ragion per cui egli propone nuove categorie più attuali come “a pagamento”, “gratis”, “leasing temporaneo” e “multiproprietà”. Una riflessione interessante, che certo non passerà inosservata nei principali luoghi di pensiero dove si elabora la condizione della donna in Italia: Italia Uno, il Billionaire, il Letto Grande di Palazzo Grazioli e il settimanale Chi.

mercoledì 24 giugno 2009

Il razzismo è un boomerang,prima o poi ti ritorna














Una bella immagine,manifesto della campagna nazionale promossa dall'Arci contro il razzismo e le discriminazioni sessuali

martedì 23 giugno 2009

Parole Sante,Augusto Minzolini,correva l'anno 1994


Repubblica — 29 ottobre 1994 pagina 34 sezione: CULTURA


“Le smentite a ripetizione rivelano solo che abbiamo una classe politica nuova che non ha ancora assimilato il fatto che un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale. […] Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico”





Chi volesse leggere l'articolo completo lo può trovare qui


http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/10/29/il-politico-non-ha-un-privato.html

martedì 16 giugno 2009

Il tempo delle Mele(Cosimo)Anatomia di un Ballottaggio


Il tempo delle Mele(Cosimo)

-Da Viale a Vietti anatomia di un Ballottaggio-

Tanti sono i sentimenti che attraversano un elettore medio di sinistra in questi giorni frenetici pre-ballottaggio per la Provincia di Torino….

Mi sarebbe piaciuto consegnarvi queste riflessioni al suono di una colonna sonora datata,dal film “Il tempo delle Mele(nel senso di Cosimo,ex senatore Udc,invischiatosi in una triste vicenda nella stanza di un albergo romano due anni or sono,mentre tentava,a suo modo, di perorare i valori della famiglia e della cristianità) ma ho purtroppo scoperto solo ora,del suo transito dall’Udc all’Alleanza di Centro di Pionati e me ne scuso con chi legge…

Ballando con le stelle,ho invece maturato una serie di altre riflessioni che mi piacerebbe condividere con un po’di persone dentro e fuori il Palazzo della politica.

Ho avviato tra amici,compagni vari un sondaggio sull’apertura del candidato Presidente Saitta ai crociati dell’Udc e la risposta più sorprendente che ho ottenuto è stata… “Abbiamo governato con l’Udeur cosa vuoi che sia governare con l’Udc”…

Visti gli ottimi risultati e la stabilità politica di Clementino Mastella il paragone mi sembra più che calzante. Parlano per lui le 111.710 preferenze raccolte sotto l’effige del Pdl in nome di una coerenza e di scelte personali che contribuirono alla caduta del Governo Prodi e che ancora oggi paghiamo…

Altro leit motiv “l’Udc è meglio della Binetti e dei Teodem…” mi sembra che esportare i conflitti all’interno del Pd nel resto della coalizione sia una genialata che apprezzeremo e gusteremo solo col tempo.

Singolare poi,lasciando per un momento i temi amministrativi, pensare a come potranno conciliarsi le posizioni di potenziali Assessori come il radicale Silvio Viale,con le crociate antiabortiste e omofobe di un partito integralista cattolico…e i suoi noti esponenti “progressisti” del calibro di Rocco Buttiglione,ex-candidato sindaco per il centrodestra a Torino.

In preda alla confusione e allo sconforto cerco risposte sul sito dell’Udc,all’inseguimento di un programma,di un segnale chiaro,di un piccolo cenno che convinca un elettore medio della Sinistra a varcare le soglie di un seggio elettorale il prossimo week end….

Purtroppo mi imbatto in uno stivale ancora più impazzito e mi rimbomba in testa un altro slogan di questi giorni…“Si ma Luca, di la c’è la Destra…insomma i Fascisti e la Lega e poi l’Udc del Nord non è l’Udc del Sud”….dal riepilogo che troverete in fondo alla pagina potrete in realtà capire che non esistono 2 Udc uguali ma almeno una dozzina censite fino ad oggi…che hanno sensibilità diverse sul tema dell’antifascismo o sulla pericolosità delle Camice Verdi.

Insomma l’Udc è una specie di franchising che esporta “ideali e grandi valori” a seconda delle condizioni locali e di una serie di fattori tra cui il tasso di umidità relativa al momento del voto…

Mi sembra un ottimo modo questo per mobilitare i delusi a sinistra e dalla sinistra,cercando di allargare il mercato politico del centrissimo-sinistra oltre i confini della decenza politica e morale.

Andrebbero indagate alcune piccole cause a Sinistra e nel Pd invece di imboccare pericolose scorciatoie o Vietti impervi;sicuramente l’atomizzazione a sinistra non ha agevolato,ma non può certo essere questo l’ennesimo alibi per il Pd,che perde a Torino Città circa il 10% dei voti in un anno e usa la debacle della sinistra per sfondare al Centro.

Non sarebbe bastato un appello al voto da parte del Presidente Saitta,a quanto sembra abbastanza restio a stringere un’alleanza politica vera e propria con l’Udc?

Probabilmente si,ma non sarebbe bastato per un Partito dilaniato da faide pronte a riesplodere già da Lunedì sera, che brama all’idea di sperimentare le aggregazioni di laboratorio di ceti politici e ridisegna i propri equilibri interni a scapito della coalizione tutta.

Ho rivisto in questi giorni le immagini di una delle prime apparizioni pubbliche di Totò Vasa Vasa Cuffaro che coincise tristemente con una delle ultime di Giovanni Falcone,oggetto di un’aggressione verbale inqualificabile da parte di uno dei più autorevoli esponenti dell’Udc,oggi promosso Senatore per evidenti meriti giudiziari sul campo.

Sto cercando in questi giorni,invano fino ad oggi,di immedesimarmi nei socialisti francesi del 2002,costretti a dover scegliere al secondo turno tra Chirac e Le Pen,in cerca di una qualche motivazione che mi spinga a varcare la soglia del Seggio entro le 15 di Lunedì.

Proprio in quel momento ho capito uno dei miei limiti invalicabili;mi hanno detto che non c’era più il voto ideologico e che bisognava guardare oltre,altrimenti saremmo stati all’opposizione per altri 50 anni…Sarà vero? L’unico conforto,arriva da un film d’infanzia “La Storia Infinita”

Atreyu: Che cos'è questo nulla?
G'mork: È il vuoto che ci circonda, è la disperazione che distrugge il mondo e io ho fatto in modo di attrarlo.
Atreyu: Ma perché?
G'mork: Perché è più facile dominare chi non crede in niente e questo è il modo più sicuro di conquistare il potere.


Il tempo stringe ed il Nulla avanza,sogno un drago bianco che ci sollevi da questo fango


Nel frattempo allego lo stivale delle alleanze degli “amici” dell’Udc:


LOMBARDIA: Milano: l'Udc non si schiera nella sfida tra Filippo Penati (centrosinistra) e Guido Podestà (centrodestra).

VENETO
Venezia: Udc e Nuovo Psi sosterranno, con un'alleanza politica, Francesca Zaccariotto (centrodestra).

Rovigo e Belluno: nessun apparentamento, ma alleanza programmatica tra Udc e i candidati di Pdl-Lega.

PIEMONTE - Torino: l'Udc farà convergere i propri voti sul candidato del Pd Antonio Saitta.

PUGLIA - Lecce e Brindisi: l'Udc appoggia i candidati del centrosinistra.

TOSCANA –
Prato: l'Udc sosterrà Cristina Attucci, centrodestra.
Arezzo: Udc apparentata con Pdl-Lega.
Grosseto: Pdl, Udc e Lega saranno apparentati con La Destra.

LAZIO - Rieti e Frosinone: l'Udc sosterrà i candidati del Pd Melilli e Schietroma.


CALABRIA - Crotone: Ubaldo Schifino (centrosinistra) sarà apparentato con Idv e Rifondazione comunista. L'Udc sosterrà il Francesco Stanislao Zurlo (centrodestra). Cosenza:
Udc apparentata con Pino Gentile (centrodestra).

COMUNALI


VENETO - Padova: l'Udc sosterrà Marco Marin (Pdl-Lega), che sfida il sindaco uscente Flavio Zanonato (centrosinistra).

EMILIA ROMAGNA - Bologna: l'Udc, che al primo turno ha sostenuto Giorgio Guazzaloza, non farà apparentamenti, darà indicazione di voto a favore di Alfredo Cazzola, candidato di Pdl-Lega.. Ferrara: dopo la Lega, anche Udc e Socialisti Ferraresi hanno stretto un accordo con Giorgio Dragotto (Pdl). Nel centrosinistra Tiziano Tagliani esclude accordi ufficiali. Forlì: invariata la coalizione per Roberto Balzani (centrosinistra) mentre a fianco di Alessandro Rondoni il Pri si aggiunge a Lega, Pdl e Udc.

TOSCANA - Firenze: non scatta l'apparentamento, ma Giovanni Galli (Pdl-Lega) è certo che l'Udc sarà «vicino nei fatti».

UMBRIA - Terni: nessun apparentamento ufficiale per Leopoldo Di Girolamo (centrosinistra) e Antonio Baldassarre (centrodestra). L'Idv ha fatto sapere che sosterrà il primo.

MARCHE - Ancona: Fiorello Gramillano (centrosinistra) non si è apparentato con nessuno. Per Giacomo Bugaro (centrodestra) accordo con Udc. Ascoli: nessun intesa per Guido Castelli (centrodestra).

LAZIO - Non si vota in nessun capoluogo ma sono chiamati al voto gli elettori di Gudonia, la terza città per numero di abitanti (dopo Roma e Latina) del Lazio. A Guiodnia l'Udc appoggerà il candidato del centrosinistra.

CAMPANIA - Avellino: l'Udc sosterrà Massimo Preziosi (Pdl). Giuseppe Galasso (Pd) verso un accordo con il Centrosinistra alternativo.

BASILICATA - Potenza: nessuna intesa in vista per Vito Santarsiero (centrosinistra) e Giuseppe Molinari (centrodestra). L'Udc dovrebbe lasciare libera scelta ai propri elettori.

PUGLIA - In Puglia, a Bari, Foggia e Brindisi, l'Udc si schiera con centrosinistra.

SICILIA - Caltanissetta: intesa Pdl-Udc a sostegno di Michele Campisi.