venerdì 31 ottobre 2008

Fieri di un concittadino così


E' di oggi la notizia della votazione prevista per Lunedì prossimo dell'atto di Conferimento della Cittadinanza onoraria a Roberto Saviano da parte del Comune di Torino.

SAVIANO: AD AUTORE GOMORRA CITTADINANZA ONORARIA TORINO
CRO S0B S41 S42 QBKT SAVIANO: AD AUTORE GOMORRA CITTADINANZA ONORARIA TORINO (ANSA) - TORINO, 31 OTT - Il Comune di Torino conferirà la cittadinanza onoraria allo scrittore Roberto Saviano. La mozione bipartisan che prevede l'assegnazione dell'onorificenza sarà messa ai voti lunedì prossimo. È stata sottoscritta da 32 consiglieri appartenenti a Pd, Prc, Pdci, Sinistra Democratica, Moderati, Forza Italia, An, Udc, Ps, Idv, Ambiente e Italia. Saviano non ha legami personali con il capoluogo piemontese. Nella mozione si legge che l'autore di Gomorra è «l'intellettuale che ha avuto il coraggio di descrivere una drammatica e insostenibile realtà che vede l'egemonia della camorra» sulla Campania. Intorno a lui, prosegue il testo del documento, «deve pertanto stringersi la coscienza democratica della società torinese e delle sue massime istituzioni». (ANSA). PL 31-OTT-08 17:02 NNN
FINE DISPACCIO

In un momento difficile per il nostro Paese e per le persone come Roberto anche i piccoli gesti simbolici aiutano a spezzare l'isolamento in cui molti vorrebbero relegare queste persone.

Non si può che essere fieri di un concittadino così e pensare idealmente che da Lunedì ancora più alta dovrà essere l'attenzione nel dover rappresentare insieme agli altri torinesi,anche Roberto Saviano.

sabato 11 ottobre 2008

L'amaca di Michele Serra




L´amaca

MICHELE SERRA


Chi è depresso per il tracollo della finanza mondiale può trovare preziosi istanti di svago seguendo le dichiarazioni di Berlusconi. Non che altre dichiarazioni di primi ministri, superbanchieri e altri capoccia del pianeta siano molto più utili o sensate. Ma quelle di Berlusconi, pure se totalmente insensate anche loro, hanno in più quella impudente spensieratezza che rende il nostro premier unico al mondo. Prima ha detto che nessuno rischia un solo euro, poi che la situazione è seria, poi che bisogna comperare azioni, il giorno dopo che si andrà alla chiusura dei mercati, subito dopo ha aggiunto che non è vero, domani dirà "fai un salto, fanne un altro", in un tourbillon quotidiano di consigli che del consiglio non hanno neanche la parvenza: sono piuttosto frasi riempitive, di quelle che si pronunciano in ascensore per ingannare il tempo. E come le pronuncia lui, sorridendo e ammiccando, non le pronuncia nessuno.
Il tutto, per giunta, pronunciato in una varietà di location davvero fantastica, che va dall´uscita di una discoteca a Palazzo Chigi, dal Bagaglino ai corridoi di un summit finanziario, dal finestrino di una macchina al ballo delle debuttanti (prossimamente). In fondo è democrazia anche questa: non avendo la minima idea, noi uomini della strada, su come uscire da questo pantano, è bello sapere che neanche il capo del Paese ne sa una mazza.

domenica 5 ottobre 2008

Famiglia Etica

Dal manifesto di oggi,
VOI SIETE QUI di Alessandro Robecchi


Sono veramente dispiaciuto di essermi perso il convegno sull’etica dell’impresa organizzato da Barbara Berlusconi, presente Veronica Berlusconi: a quell’ora stavo colpevolmente andando a lavorare. Ho letto cronache e resoconti con apprensione, perché temevo che sui giornali l’accostamento di due parole come “etica” e “Berlusconi” provocasse la combustione delle pagine e forse, un domani, la fine del mondo. Mi sono fatto forza: i leoni che tengono alle gazzelle un seminario sulla corretta alimentazione è sempre uno spettacolo interessante. Organizzatrice: Barbara Berlusconi, così giovane e priva di mezzi che dev’essere stato per lei un vero eroismo organizzare un convegno. Relatori: il professore dell’Università San Raffaele che discuterà la tesi proprio con la studentessa Barbara, un dipendente del gruppo di famiglia (vicepresidente della Mondatori, il presidente è la sorella di Barbara) e il titolare della cattedra Lehman Brothers di finanza aziendale della Bocconi (mette i brividi solo a dirlo). Seduto al tavolo della presidenza, il giovane La Russa, figlio del ministro della difesa, in platea un Ligresti Junior, figlio del padrone di mezza città. L’etica non lo so, ma il quadretto sudamericano non è per niente male. Al centro della scena e della curiosità mediatica, Barbara e Veronica Berlusconi, rapite ed estasiate dal vento filosofico che spirava dal palco. Due eleganti signore sedute su una montagna di miliardi fatti con un’etica che i tribunali non possono discutere grazie al lodo Alfano, o magari caduta in prescrizione. A un potere conquistato con l’etica giornalistica di certi titoli de Il Giornale o con i telegiornali di famiglia. A un disegno culturale tracciato a forma di tette con l’etica di Lucignolo e consimili eticissime porcate. La prestigiosa Università Bocconi ospita e benedice. Il Corriere della Sera fa da cinegiornale stile anni Trenta. E l’etica? Ah, sì: Barbara Berlusconi ha fatto sapere di essere contraria al falso in bilancio. Wow! Non so se riuscirò a sopravvivere a così tanta etica!

venerdì 26 settembre 2008

Processo Thyssenkrupp,una scelta di parte


Processo Thyssenkrupp,una scelta di parte

Il 26 settembre la Procura della Repubblica di Torino deciderà nel corso della Udienza Preliminare se ammettere la richiesta di Costituzione di Parte Civile delle Istituzioni locali e tra queste il Comune di Torino nel processo a carico della Thyssenkrupp per la strage dello scorso 6 Dicembre.
Il dibattito sui mezzi di informazione ha visto confrontarsi opinioni differenti sulla possibilità di trattare con l’azienda prima del pronunciamento sulla titolarità a costituirsi in giudizio da parte della Magistratura.
Si può trattare con i presunti responsabili di omissioni e violazioni alle norme sulla sicurezza del lavoro e autori tra le altre cose di dossier segreti non proprio edificanti su Torino e i Torinesi?
Credo di no.
Per un principio,prima ancora che di opportunità, di dignità del lavoro e della vita non monetizzabile per la comunità torinese che dobbiamo rappresentare.
I buoni propositi sull’utilizzo delle risorse economiche elargite dalla ThyssenKrupp nei confronti della Città,non bastano e non sono possibili mediazioni né tentennamenti.
La costituzione di parte civile della Città non vede nel risarcimento economico lo scopo preminente quanto piuttosto nel riconoscimento del danno di immagine e della ferita ancora aperta nella memoria collettiva della nostra comunità.

giovedì 17 luglio 2008

Anche Gliz non ha fatto una bella fine



Abbattuto Gliz,indagata la moglie Neve("Negli ultimi temi era davvero troppo freddo con me")

Distrutta nella notte la mascotte dei Giochi
Vandali abbattono
l’olimpico Gliz

«Hanno abbattuto Gliz come se fosse un dittatore feroce, come Saddam Hussein. E pensare che lui sorride ancora, poveretto, non conosce la cattiveria dei vandali della nostra città». Lo sfogo dell’architetto Alessandra Aires, del settore urbanizzazioni del Comune, è pieno di amarezza. Osserva il pupazzone bianco e blu crollato in mezzo a strada Altessano, all’altezza del civico 130, sradicato dal supporto e gettato in mezzo al cantiere dai vandali.
La sistemazione sulla rotonda delle due mascotte olimpiche era nato all’interno di un progetto di giardino pubblico fatto insieme ai bimbi delle scuole elementari del quartiere, con cui sono state disegnate le aree gioco, i giardini, i percorsi ginnici, le piste ciclabili. «Ora al ritorno dalle vacanze i bambini non troveranno più le mascotte che allegre li salutano - dice Alessandra Aires -, ma la traccia di quanto incivili siano i loro concittadini».
Il progetto delle aree verdi dei nuovi insediamenti urbani attorno allo Stadio delle Alpi era stato ideato dall’elementare Capponi: i bambini avevano disegnato le aree gioco, quelle per il fitness, i giardini per più piccoli, i tavoli per i pic-nic, le piste ciclabili e quelle per correre da un giardino a un altro, perfino le panchine-relax per gli anziani del quartiere. «I vandali a Torino sono molto attivi e creativi - aggiunge l’architetto -, se ne inventano così tante che se trasformassero le loro bravate in energia positiva vincerebbero un Nobel».
La rotonda di strada Altessano aveva trovato una nuova identità: da incrocio anonimo si era trasformata in un punto di riferimento per tutto il quartiere. Neve e Gliz si vedevano da lontano, i ragazzini e i residenti si davano appuntamento sotto i pupazzi, per pomeriggi di giochi e riposo: «Dopo le Olimpiadi i pupazzi erano stati abbandonati, li abbiamo restaurati e messi in strada Altessano e al Parco Colonnetti, tra via Artom e via Vigliani. Con questo gesto hanno cancellato un ricordo tangibile di un evento così bello e importante per la nostra città».\

mercoledì 18 giugno 2008

Trasporto Notturno,non solo una promessa del 2006


Care e cari,nel lontano Maggio 2006 una delle mie proposte durante la campagna elettorale fu quella di sperimentare servizi pubblici di trasporto notturni.

Quella promessa elettorale si è trasformata prima in un atto sottoscritto da tutti i giovani consiglieri comunali e votato all'unanimità dal Consiglio.

Da quella mozione è partito il lavoro di due Assessorati(Trasporti Maria Grazia Sestero e Gioventù Marta Levi)che hanno collaborato fino a ieri,giorno dell'adozione del provvedimento da parte della Giunta Comunale.

Da quel lavoro collettivo e del sottoscritto insieme ad altri consiglieri(ci tengo a precisare un elemento non secondario)parte questa iniziativa.

Qui sotto un mio commento e i dettagli tecnici della sperimentazione



Torino,17 Giugno 2008



STARNOTTE:MIGLIORA IL TRASPORTO PUBBLICO TORINESE PER I GIOVANI E NON SOLO



Dal 27 Giugno 2008 la Città di Torino lancerà un servizio sperimentale di prolungamento di alcune linee di trasporto pubblico nelle ore notturne.

Plaudiamo all’iniziativa promossa dalle Assessore Sestero e Levi che hanno saputo raccogliere lo stimolo della mozione votata dal Consiglio nel dicembre 2006,su proposta dei giovani consiglieri comunali a proposito delle politiche serali e notturne in Città.

Ci impegniamo fin da subito a sostenere concretamente questa iniziativa per fare in modo che i giovani e non solo, possano conoscere e utilizzare un’opportunità straordinaria e trasformarla da sperimentazione estiva a modifica permanente.

In un momento in cui il costo della vita aumenta e il caro petrolio modifica le abitudini di molti torinesi,questa sperimentazione promuove una nuova cultura della mobilità sostenibile e sicura,anche nelle ore in cui questo non era stato possibile fino ad oggi.

La scelta coraggiosa di mantenere inalterati costi del biglietto,rafforza una scommessa che potrà tramutarsi in successo,valorizzando i numerosi risvolti positivi che essa contiene: da quello economico a quello ambientale,passando naturalmente per la sicurezza sulle strade cittadine.

Un esempio di politica innovativa,vicina alle esigenze delle nuove generazioni, che non può che migliorare il rapporto tra queste ed istituzioni spesso avvertite come distanti dai bisogni concreti.

Per chi volesse informazioni ulteriori pubblico il file pdf con il dettaglio della sperimentazione(3,8 mb)


Trasporti notturni a torino.pdf

domenica 15 giugno 2008

Amache e Bussole-Voi siete qui-Il pronto soccorso del distretto militare


Ha ragione Roberto Formigoni: il modello lombardo della sanità funziona. Era andato a togliersi le tonsille ed è uscito dalla clinica senza una gamba, ma funziona. Peccato per quella tendinite: per curargliela gli hanno tolto un polmone. Però funziona ancora. Il modello lombardo della sanità sta benissimo, anche perché se incautamente confessasse di stare male lo opererebbero di nuovo, e al posto del femore gli impianterebbero un medico obiettore di Cl non sterile. Appurato che il modello lombardo della sanità funziona (a guardare i bilanci delle cliniche private funziona benissimo), va detto anche manca un po’ di etica. E per forza! Tutta l’etica che avevano l’hanno usata al posto dei tendini rotulei e l’hanno impiantata a gente che stava benissimo, e che adesso zoppicherà per sempre. Ma eticamente. Sia come sia, le emergenze del paese sono altre. Per esempio la sicurezza. Per questo arriveranno 2.500 militari a presidiare le zone più a rischio delle grandi metropoli. Tipo le sale operatorie della Regione Lombardia, tipo i cantieri edili della Regione Lombardia. Era ora che qualcuno pensasse seriamente alla sicurezza dei cittadini, fossero anche Maroni e La Russa, che hanno scritto la nuova norma del disegno di legge a quattro mani. Anche un cervello avrebbe fatto comodo. Ma attenzione, come sa ogni esperto militare, quando si chiamano i soldati è bene definire con precisione le regole d’ingaggio. I nostri militari potranno sparare a un primario? Potranno usare gli elettrodi per interrogare le cartelle cliniche? E’ una questione che si farà più spinosa quando le nostre forze armate chiamate in difesa del cittadino dovranno intervenire nei cantieri edili. Quali regole d’ingaggio usare per i lavoratori in nero vittime del caporalato? Se gli si spara prima si danneggiano gli imprenditori e si frena la crescita. Se gli si spara una volta cascati dalle impalcature è inumano accanimento su un cadavere. L’unica è colpirli al volo. Difficile ma possibile. Il Pd, responsabilmente, si è detto d’accordo.

ALESSANDRO ROBECCHI da il Manifesto di Domenica 15 Giugno 2008
www.alessandrorobecchi.it



Poche cose mi fanno ridere come la lista dei partecipanti alle nozze delle celebrità. Non perché gli invitati, poveracci, abbiano in sé qualcosa di ridicolo. Ma perché è sempre più comico l´assemblaggio dei nomi, via via che la cosiddetta alta società va disfacendosi in una caotica ammucchiata di facce e mansioni le più diverse. Per esempio: al matrimonio di Briatore c´erano Pupo, Aznar, Simon Le Bon, Valeria Marini, Adriano Galliani, Mara Venier, Jean Todt, José Mourinho, Paola Perego, la Santanché. Si noti come sia possibile, anzi plausibile, aggiungere altri invitati senza che la natura dell´elenco perda o acquisti alcunché: l´Orso Yoghi, il Dalai Lama, un Rolling Stone, la vedova di Salvador Dalì, Maradona, Tremonti, Ric e Gian, il presidente del Venezuela, Nicola di Bari, il cardinal Bertone, il cane Rex, una delle infante di Monaco o entrambe, Kissinger, Calderoli, Vanna Marchi, la Prestigiacomo, Batman e Robin.
Se ci fate caso, rispetto all´elenco reale quello virtuale (ciascuno di voi può fare il proprio) varia per quantità ma non per qualità. Un ricevimento che prevede un brindisi tra Pupo e Aznar, o tra Adriano Galliani e Simon Le Bon, ha già esaurito splendidamente il compito di rappresentare quel fastoso non-senso che è diventato, ai giorni nostri, il Potere.

Michele Serra da La Repubblica di Domenica 15 Giugno 2008

giovedì 8 maggio 2008

A Peppino Impastato


Essere a Cinisi,sarebbe stata un'altra cosa.La disattenzione di qualche distratto consigliere comunale che non ha votato Lunedì scorso facendo venir meno il numero legale in sessione di Bilancio,mi nega la gioia di poter essere lì a sfilare per le strade di Cinisi assieme agli amici e ai compagni di Peppino Impastato,nel trentesimo anniversario della sua uccisione.

Fin da quando ebbi la fortuna di conoscere la sua storia,grazie allo splendido film di Marco Tullio Giordana "i Cento Passi",è cresciuto in me il desiderio di spingersi fin li,nelle viscere di una Sicilia che oggi avrebbe ancora bisogno di uomini e compagni come Peppino.

Non il semplice desiderio di un pellegrinaggio laico,di un rifugio simbolico in un momento difficile per la Sicilia e l'Italia intera. Piuttosto la necessità di non far sentire soli quanti ancora oggi,nonostante tutto,ci sono ancora e sentono il dovere di esserci,dalla parte giusta,"da quella parte del popolo siciliano che combatte la Mafia".

Che non china la testa e non curva la schiena,che non vende il suo voto per 50 euro e che lotta a suo modo una battaglia quotidiana contro il pizzo,il racket,la mafia dei colletti bianchi,i legami tra le cosche e schegge dell'estrema destra che in Sicilia più che altrove,perseguita i militanti di sinistra,i comunisti e gli omosessuali.

Battaglie che forse possiamo solo intuire,per il contesto sociale in cui emergono e per la pressione schiacciante che tenta silenziosamente di reprimerle.

Dal ricco e industrializzato Nord,non si può non vedere o pensare di essere al sicuro solo per i km che ci separano.La Mafia è versatile,moderna, in grado di presentarsi con la faccia del boss che decide chi può lavorare nel paesello, ma anche con il gessato dell'industria che dipinge il Villaggio delle Olimpiadi di Torino.
La Mafia non è un fatto siciliano,calabrese o campano,è un cancro nazionale le cui metastasi purtroppo si moltiplicano quotidianamente.

Penso che Peppino oggi non si stupirebbe nel vedere come vanno le cose in Sicilia e in Italia, ma lotterebbe con la stessa determinazione di allora e sarebbe fiero nel sapere che il suo sacrificio anima i mille "Peppino Impastato" di cui questo Paese continua ad avere un gran bisogno.

Non esser lì è un peccato,ma peggio sarebbe dimenticare una data come questa.

A peppino.

domenica 4 maggio 2008

Le dimensioni del mio(nostro)caos


Può un album uscito 2 giorni prima delle elezioni descrivere così bene l'Italia uscita dal voto?Evidentemente si,ed il merito è tutto di Luigi delle Bicocche(alias Caparezza).Nel momento peggiore per la Sinistra in Italia e in Europa capita di rifugiarsi nell'arte e nella capacità di altri di fotografare le storture di questo Paese,ancora rintontiti da un k.o. elettorale e non solo.
14 tracce,musicalmente coinvolgenti che trattano con lucidità e determinazione temi da cui bisogna ripartire."Non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni"ma Caparezza tocca argomenti su cui da troppo tempo aleggia un silenzio collettivo nella società italiana.
L'eredità del 68,il revisionismo storico,le grandi opere,la massificazione turistica che dimentica e violenta origini e culture senza naturalmente dimenticare la precarietà.
Un album da ascoltare dalla prima all'ultima traccia anche per non perdere i fondamentali parlati da un irriverente e smagliante Caparezza.
Voto 9 per tutte le canzoni,tanto che non saprei consigliare un brano piuttosto che un altro.

mercoledì 16 aprile 2008

Ripartire da zero

In queste ore di bilanci per la storia della Sinistra Torinese ed Italiana occorre ripartire dagli errori commessi e subiti oltre che dall’analisi del sacrificio che Rifondazione Comunista ha offerto nei due anni del Governo Prodi.
Lo sforzo per dare voce alle fasce deboli del nostro Paese,con lealtà e determinazione,non ha prodotto il miglioramento delle loro condizioni di vita e da qui dovremo ripartire.
I bisogni dei precari,dei lavoratori dipendenti,dei pensionati,degli studenti nei prossimi mesi si acuiranno di fronte alle politiche neoliberiste di Berlusconi e all’opposizione molle e remissiva del Partito Democratico.
Il disegno fallimentare di Walter Veltroni in nome di un americanissimo bipartitismo,consegna l’Italia a Berlusconi con una maggioranza senza precedenti e cancella dal Parlamento dopo 60 anni le forze comuniste e della Sinistra.
Un risultato elettorale di queste proporzioni impone analisi e riflessioni autocritiche profonde dei gruppi dirigenti ed istituzionali della Sinistra,non ci sottrarremo.
Occorre ripartire umilmente dal basso,senza illusioni né rassegnazione per ricostruire la rappresentanza di quella Sinistra che ha creduto ingenuamente al Partito Democratico come vera alternativa a Berlusconi e al berlusconismo.
La passione che ci muove non è spenta e la fame di giustizia sociale dell’Italia non sarà meno grande fuori dal Parlamento. L’opposizione sociale al Berlustroni risorgerà nelle scuole e nelle fabbriche,nelle Piazze e tra i movimenti. Noi ci saremo.

venerdì 4 aprile 2008

Tutta la vita davanti


Un gran bel film.Sui call center e sulle nostre vite.
Appassionato,realistico,commovente.Isabella Ragonese,protagonista indiscussa di un film non facile,fresca e convincente.Sabrina Ferilli recita nel ruolo di se stessa quindi bene.Un cast indovinato al millimetro.
Il sindacato come dovrebbe essere,una generazione di under 35 molto fragile.Mastrandrea fa il suo dovere come sempre...un film da vedere e rivedere.

domenica 30 marzo 2008

Cooperativa di Base


Appalto «rosso» per il Dal Molin

Gli Usa assegnano l'appalto per la costruzione della base di Vicenza a una joint venture composta dalla Cmc e dal Consorzio cooperative costruzioni di Ravenna. Due cooperative. Costo totale: 245 milioni di euro
Orsola Casagrande
vicenza

Sarà la Cmc di Ravenna a costruire la nuova base militare americana all'aeroporto Dal Molin di Vicenza. Il comando Setaf ieri ha reso noto il vincitore dell'appalto per la progettazione e la costruzione delle nuove strutture presso l'aeroporto. Oltre alla Cmc (Cooperativa muratori e cementisti) vincitore dell'appalto è anche il Ccc (Consorzio cooperative costruzioni), entrambi di Ravenna. Immediata la replica del presidio permanente no Dal Molin: «Cari Prodi, Costa, Bersani, D'Alema, Veltroni: quella base non si farà mai, perché le vostre bugie hanno le gambe corte, perché migliaia di uomini e donne lo impediranno, in maniera pacifica ma determinata».
Non è una sconosciuta, la coop «rossa» Cmc, al Patto di mutuo soccorso che lega il movimento di Vicenza a quelli contro le grandi opere in Italia. Perché la Cmc, oltre a partecipare agli appalti per la base americana di Sigonella, è anche la cooperativa che avrebbe dovuto costruire la Tav in Val Susa, in particolare il contestatissimo tunnel di Venaus. Quell'opera devastante, e non solo dal punto di vista del territorio ma anche della salute, che la resistenza dei valligiani ha impedito. «Inutile ricordare i legami stretti tra queste cooperative rosse e molti membri del governo Prodi e del commissario Costa - dicono dal presidio - Il ministro Bersani era stato presidente della Cmc di Ravenna, l'inaugurazione della nuova sede della Ccc di Bologna venne fatta in pompa magna da Massimo D'Alema». Insomma il dubbio è lecito. Tanto lecito che qualcuno, in tempi non sospetti, aveva scherzato sui nomi dei vincitori dell'appalto per la base americana. «Non sarà mica il Cmc?», si diceva ridacchiando (e il manifesto lo aveva anche scritto, un anno fa).
Il comando della Setaf ha reso noto in un comunicato che la commissione giudicatrice ha scelto il progetto presentato dall'impresa joint venture Cmc-Consorzio Cooperative Costruzioni. L'appalto, si apprende sempre dalla nota, è stato aggiudicato dal comando genio della marina degli Stati Uniti per un importo complessivo di 245 milioni di euro circa. I lavori saranno avviati quest'estate e la consegna della nuova installazione è prevista entro la metà del 2012. La nota della Sitaf sottolinea che «l'impresa si assume l'onere di costruire presso l'aeroporto Dal Molin, distante circa cinque chilometri dalla caserma Ederle, le strutture di supporto necessarie al consolidamento della 173ma brigata aviotrasportata, attualmente dislocata in tre sedi separate tra l'Italia e la Germania».
Si spiega inoltre che l'area dell'aeroporto del Dal Molin è stata «offerta dal governo italiano perché è l'area di proprietà del demanio militare più vicina alla Ederle che risponde ai requisiti di spazio necessari per la riunificazione della brigata a Vicenza». Infine la nota ribadisce che «il Dal Molin è un'installazione militare italiana già utilizzata dalla Nato e dall'aeronautica militare italiana. La nuova installazione resterà territorio italiano, sotto il controllo delle autorità militari italiane nel rispetto delle leggi italiane e regolata dagli accordi internazionali vigenti».
Alle manifestazioni organizzate ieri sera dal presidio permanente contro le perquisizioni di giovedì mattina e per consegnare le ampolle di acqua al cherosene (risultato dell'incidente all'oleodotto militare di qualche settimana fa), i giovani del presidio hanno gridato tutta la loro rabbia. «Altro che inderogabili impegni internazionali, altro che rispetto dei patti: hanno svenduto la nostra città per garantire un lucroso affare alle cooperative rosse loro amiche. Le stesse cooperative impegnate nella costruzione della Tav in val Susa, giusto per gradire. Ecco perché il buon Walter Veltroni, nel suo recente viaggio elettorale a Vicenza ha detto: la base si farà. Non vorrete mica far perdere un sacco di soldi ai nostri amici, vero?»
La lotta contro il Dal Molin entra dunque in una nuova fase. Dal presidio promettono: «A Monopoli giocherete un'altra volta, e non sulle nostre teste».

venerdì 29 febbraio 2008

Viva Walter?



DAL BELLISSIMO BLOG

HO FIDUCIA IN WALTER


Walter Veltroni ha fatto innervosire le gerarchie Vaticane annunciando la castrazione chimica per i pedofili. (Rasputin)

Walter Veltroni è presente nella Bibbia col nome di L'Altra Guancia (anonimo)

Walter Veltroni ti aiuta a cambiare la gomma forata in una giornata di pioggia. (Mik)

Walter Veltroni e' talmente buono da aver lasciato il suo posto a Gesu' nella Bibbia. (French)

Walter Veltroni è amico di tutti gli animali: Lillo il Castoro, Marianna la Volpe, Ciro il Tasso... (ZazOne)

Walter Veltroni alle feste dell'unità faceva i comizi e infornava le pizzette. (ZazOne)

Walter Veltroni sostiene Hillary Obama.

Walter Veltroni ha lanciato un messaggio di fratellanza fra Chuck Norris e gli spacciatori cattivi.

Walter Veltroni ha candidato l'ago del pagliaio. Quello famoso.

Walter Veltroni ti chiama di notte, solo per dire che ti vuol bene.

Walter Veltroni è amato sia dai cerchi, che dalle botti.

giovedì 21 febbraio 2008

SI PUO' FARE DI PIU'



GIORDANO, NOSTRO SLOGAN? SI PUÒ FARE DI PIÙ (ANSA) - ROMA, 20 FEB - Al 'Si può farè veltroniano, la Sinistra risponde con un altro slogan: «Si può fare...di più». AI cronisti che a Montecitorio gli chiedono quale sia lo slogan della 'Sinistra l'Arcobalenò in risposta al «Si può fare» del Pd il segretario del Prc, Franco Giordano risponde «'Si può fare... di piu». Ci possono essere le condizioni per costruire una sinistra unitaria e plurale nel Paese«.

ECCOVI ANCHE I DUE POSSIBILI INNI

SONO INDECISO TRA QUESTO



E QUESTO

venerdì 15 febbraio 2008

V-day,25 Aprile 2008



V-DAY A TORINO IL 25 APRILE,nessuna censura,nessun divieto solo un fatto di opportunità...


Torino,14 Febbraio 2008

Caro Sindaco,

nella mia lettera di ieri,come avrai sicuramente letto non si è mai parlato in alcun modo di censura o di divieti,quanto di opportunità rispetto alle iniziative in programma nella nostra Città per la Commemorazione del 25 Aprile.

La libertà,compresa quella di informare,dissentire e manifestare,conquistata con il 25 Aprile,è tale e profonda per ogni singolo uomo e questa data appartiene sicuramente al patrimonio collettivo del nostro Paese e non di una forza politica.

Sono amareggiato dal fatto che la mia lettera sia stata interpretata come richiesta di vietare una manifestazione a Torino.

In nome della più piena libertà di espressione di ogni individuo,desidero sgombrare il campo da qualunque possibile equivoco o strumentalizzazione.

Nell’auspicio che il numeroso popolo di Beppe Grillo partecipi con noi tutti alle manifestazioni previste per l’anniversario della Liberazione dal Nazifascismo,ti prego di decidere in piena autonomia e d’intesa con gli organizzatori,il luogo e la modalità migliore per la prevista manifestazione,anche alla luce delle disponibilità per quel giorno.

Il capogruppo
Luca Cassano




Torino,13 Febbraio 2008

Caro Sindaco,

abbiamo appreso da un articolo del quotidiano La Stampa,della volontà del comico Beppe Grillo di organizzare la manifestazione "V-Day"a Torino per il prossimo 25 Aprile 2008.

Pur riconoscendo la massima libertà di espressione per ogni forma di arte o di denuncia,comprese quelle messe in atto dal comico genovese nel corso della sua lunga carriera,crediamo non sia opportuno concedere le piazze del centro storico in occasione della ricorrenza del 25 Aprile.

Torino,città medaglia d'oro alla Resistenza,ha sempre celebrato l'anniversario della Liberazione dal nazifascismo,destinando le proprie aree centrali a manifestazioni ad esso collegate.

Non entriamo nel merito delle motivazioni che spingono gli organizzatori a scegliere una data così importante per la nostra città e la nostra nazione,per un'iniziativa come il "Vaffanculo Day".

Crediamo sia auspicabile che la Città di Torino,decida con gli organizzatori una data diversa,per un senso di rispetto e gratitudine nei confronti delle migliaia di persone che sacrificarono la loro vita per la libertà del popolo italiano.

Nell'anno in cui celebriamo i 60 anni della Costituzione Italiana, le cui radici partono dalla Resistenza,il 25 Aprile assume un significato ancora più profondo.


Confidando nella tua nota sensibilità per i temi della Resistenza,auspichiamo si trovi una soluzione che coniughi la libertà di espressione di ognuno con la storia della nostra Città e dell'Italia intera.


Luca Cassano
Capogruppo Prc Comune di Torino

mercoledì 13 febbraio 2008

Com'era bello il mio PC(I)



Una citazione dissacrante per uscire da 48 ore abbastanza difficili;non me ne voglia il buon Diego Novelli ma dopo il furto di 4 personal computer dai locali del nostro gruppo,subìto ad opera di qualche bontempone ,ho deciso di prendere a prestito il titolo del suo libro per provare a sdrammatizzare.



Torino,11 Febbraio 2008

FURTO NEI LOCALI DEL GRUPPO PRC DEL COMUNE DI TORINO

Durante il fine settimana,ignoti hanno fatto irruzione nei locali del Gruppo Comunale di Rifondazione Comunista,prelevando alcuni personal computer e materiali vari.

Pur non avendo sospetti specifici,stupisce la selezione operata dai ladri verso strumenti di dubbio valore economico ma di grande valore documentale.

Nella speranza che le indagini in corso possano chiarire al più presto l’accaduto,restano il rammarico e la rabbia per il lavoro di anni sparito nel nulla.

venerdì 8 febbraio 2008

Silvio Chiamparoni,Sindaco di Torino


In campagna elettorale «il Pd deve dimostrare che è disponibile alle intese e a una fase di convergenze, le più ampie e le più coese possibili, per ricostruire l'Italia. Anche con Forza Italia e con Silvio Berlusconi». Lo afferma all' Espresso, che pubblicherà domani l' intervista, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino. «Dopo le elezioni - spiega - Veltroni deve proporre un governo di ricostruzione con Forza Italia: non solo per fare le riforme istituzionali, ma anche per gli interventi economici e sociali. L'elettorato non si divide più tra destra e sinistra, ma tra l'antipolitica e la politica del fare.

SILVIO CHIAMPARONI

Un uomo solo è al comando il suo nome è Silvio Chiamparoni,Sindaco di Torino


Le anticipazioni dell'intervista del Sindaco Chiamparino sull'Espresso in edicola,sull'alleanza del fare con Forza Italia,sono la naturale prosecuzione di un reciproco corteggiamento in atto da mesi con gli esponenti piemontesi di F.I..
Dalla Tav passando per i temi della sicurezza ogni occasione è servita ma strizzare l’occhio ai vertici piemontesi in un impeto crescente di passione e accreditamenti.
Ad un attento osservatore dei lavori del Consiglio Comunale,non è sfuggito infatti come nelle ultime settimane questo fidanzamento si sia tradotto in un’opposizione sempre meno battagliera e sempre più disposta a votare i provvedimenti della Giunta.
Tante e troppe sono le caselle del potere cittadino che presto dovranno essere riempite (in primis Compagnia di San Paolo,primo azionista della Banca Intesa-S.Paolo,ad esempio,dove il Comune di Torino sara chiamato a nominare un rappresentante)per non comprendere come dietro la Politica del Fare si nasconda un nuovo consociativismo post-olimpico subalpino.
L’asse Torino-Milano viene non a caso privilegiato in tutte le scelte prossime future della città;basti pensare all’annuncio dato qualche giorno fa della fusione tra la GTT e l’ATM Milano,scelta fortemente voluta dal Sindaco per rilanciare l’azienda di trasporto pubblico torinese al centro di una battaglia di potere tutta interna alle due correnti del Pd.
L’ardire di contrapporre questo tipo di politica all’antipolitica,poteva venire solo al nostro Sindaco,che negli ultimi mesi ha dovuto subire la cocente sconfitta delle Primarie Piemontesi del Partito Democratico e oggi persegue imperterrito quella linea contro buona parte dei dirigenti da Morgando in giù.
Non a caso si sono moltiplicate nelle ultime ore le prese di distanza di molti oppositori(nel PD) del Sindaco che preferisce allearsi con il “nemico”piuttosto che dover subire scelte politiche che gli vanno strette.
Non siamo preoccupati tanto dalle conseguenze politiche e dalle ricadute locali di eventuali alleanze;la prospettiva di vedere Giuliano Ferrara Assessore alla Cultura non ci atterrisce comunque quanto l'intempestivo ed inopportuno sdoganamento di Berlusconi e di quello che ha rappresentato negli ultimi 20 anni nel nostro Paese.
Quale sarebbe la "politica del fare"?Quella dei condoni,dei furbetti o più semplicemente quella del
conflitto di interesse,irrisolto non per causa nostra? Chiamparino e Veltroni riescono nell’intento formidabile di archiviare l’antiberlusconismo senza che Berlusconi sia uscito dalla scena Politica,garantendo così legittimazione e riconoscimento alla regressione politica,culturale,sociale,di cui è stato protagonista.

P.S. Nelle prossime settimane si svolgeranno a Torino le primarie per il nome del nuovo soggetto politico. Forza Democratico o Partito Italia? La cerimonia di proclamazione del risultato verrà officiata da Gianni Baget Bozzo,con esibizioni dal vivo di Apicella,Fichi d’India, Chiamparino, Carfagna e Carlucci.

mercoledì 30 gennaio 2008

Auschwitz 27 Gennaio 2008,Giornata della Memoria

Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.





martedì 15 gennaio 2008

Panzer* Thyssenkrupp



Leggiamo dagli organi di informazione delle pesanti accuse, contenute in un documento della dirigenza Thyssenkrupp, e al momento non smentite,rivolte agli operai uccisi dal rogo e all’unico sopravvissuto Antonio Boccuzzi.
La rabbia e lo sgomento non bastano per definire parole come “divismo”con cui si apostrofa chi ha visto morire i propri compagni di lavoro.
L’attacco violento rivolto ai lavoratori Thyssenkrupp investe tutte le istituzioni torinesi,magistratura compresa, e impone una risposta ferma da parte della Città.
Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori coinvolti da questa valanga di fango,ad Antonio Boccuzzi e alle famiglie che ancora piangono i sette morti.
Ribadiamo quindi la necessità che la Città ferita ed umiliata risponda con fermezza in tutte le sedi, a ciò deputate, a cominciare dalla costituzione di parte civile nel procedimento penale a carico dei responsabili dello stabilimento Thyssenkrupp,come previsto dalle disposizioni contenute nell’articolo 2 dello Statuto della Città di Torino.

Luca Cassano
Monica Cerutti
Enzo Cugusi
Antonio Ferrante
Mimmo Gallo
Marco Grimaldi
Francesco Salinas
Maria Teresa Silvestrini



*La ThyssenKrupp(...)
Con quartier generale ad Essen, nella Ruhr, cominciò col produrre cannoni per l'esercito del terzo Reich.
Con l'avvento della seconda guerra mondiale, la Krupp e la Thyssen (allora rivali) cominciarono a produrre i migliori Panzer tedeschi.tratto da wikipedia

mercoledì 9 gennaio 2008

Copenaghen 2008,Appunti di viaggio



Avrei dovuto capire subito come sarebbe stato l'impatto con la Danimarca e con il suo clima,intuendolo dal nome locale dell'Algida nostrana...Frisko
Il vento a 50 km/h e la brezza marina hanno fatto il resto.C'è del marcio in Danimarca diceva Shakespare ma io tutto questo marcio in realtà non l'ho visto...
Una città aperta,forse un po' cara per il nostro stile di vitama sicuramente un modello all'avanguardia.Biciclette ovunque e quasi sempre slegate.L'unico vero incoveniente è rappresentato dal fatto che il vento le fa cadere e non dal ladruncolo di turno che non ti lascia neanche il campanellino.
Clima freddo e poche ore di luce,tanto che il mio bioritmo si adegua prontamente e ribatte con 10 ore di sonno la prima notte...
Percepisco nei modi e nello stile di vita una tranquillità a cui non ero più abituato e non credo basti la ricchezza a spiegare tutto ciò.
Forse l'uso della bicicletta modifica i comportamenti e limita le nevrosi di cui molte città sono vittime.
E' vero che le città nei giorni di vacanza appaiono in vetrinae che viverci è un'altra cosa ma questo schema non sempre è verificato.Una vacanza in centro a Milano basterebbe come esempio.
La cortesia.Stupisce la disponibilità di chiunque ad aiutarti nel raggiungere il tuo luogo o prendere l'autobus giusto o a ringraziarti con un sorriso per i gesti più semplici.
La bellezza.Questo meriterebbe un capitolo a parte.La bellezza è applicata ad intere famiglie e salta subito agli occhi.Mamme belle e in forma,papà sempre in ordine e bimbi da cartolina.Più che agli stereotipi da Mulino Bianco penso al parallelismo tra la bellezza dei luoghi e quella delle persone.
La città mi conquista definitivamente alle 11.51 del mio secondo giorno di visita.
Sento una musica allegra in lontananza e ancora rintontito dal freddo mi lascio guidare dall'orecchio.Dopo qualche metro, mi trovo alla coda di un corteo di soldatini di piombo bardati con un cappello che gli invidio molto e trasportato da una di quelle musichette a cui non riesco a resistere,li seguo per qualche minuto.


La sfida con il freddo prosegue e impavidamente decido di imbarcarmi su un battello (battente bandiera danese)raggiungendo il punto più alto di ibernazione della mia vacanza.


Tra gli incontri interessanti quello con un gruppo di pacifisti che da 2275 giorni presidiano il parlamento danese per chiedere il ritiro dei loro mezzi dall'iraq e dall'afghanistan.

10 cartoline da Copenaghen

1-L'aeroporto con il parquet
2-Il bancomat in panetteria
3-Le bici slegate
4-Le bici ovunque
5-Le enormi vie pedonali(La prima in Europa fu proprio Stroget nel 1962...)
6-La scarsa invadenza dei marchi da omologazione e delle vie/fotocopia
7-L'efficienza del trasporto pubblico
8-Il caffè baresso
9-I locali di NYHAVN(Cap Horn su tutti)
10-La banda della guarda reale.

Uno sguardo alle foto